La Camera dei deputati ha approvato la legge di delegazione europea 2014, con la quale si provvede al recepimento della direttiva comunitaria sul settore creditizio che introduce il cosiddetto Bail-in.
Il Bail-in è un meccanismo di soluzione delle crisi bancarie e degli intermediari finanziari, che si contrappone all’attuale sistema del bail-out. Mentre quest’ultimo consiste nel salvataggio di una banca dall’esterno tramite l’intervento dei singoli stati o dei fondi europei, come avvenuto nei casi dei salvataggi delle banche inglesi, irlandesi, spagnole e tedesche, il Bail-in prevede la risoluzione delle crisi bancarie attraverso l’utilizzo delle risorse interne di una banca. Le risorse in questione saranno reperite direttamente dagli azionisti, obbligazionisti e dai depositanti, attraverso meccanismi di riduzione forzosa del valore delle azioni e del debito della banca e di conversione del debito in capitale.
La direttiva europea prevede una gerarchia di soggetti, per cui i primi chiamati ad intervenire in caso di insolvenza saranno gli azionisti, seguiti successivamente dagli obbligazionisti e per ultimi i titolari di depositi bancari superiori a 100.000 euro. Sono esclusi quindi i depositi di valore inferiore a 100.000 euro. La nuova normativa entrerà in vigore a partire dal gennaio 2016.